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Martedì, 16 Aprile 2024
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E' morto Domenico Mazza: addio allo storico fiorista di piazza Vittoria a Como

Scomparso il titolare storico del chiosco di Porta Torre, demolito nel 2018, e del negozio Il Seme sotto i portici di via Milano

E' morto all'età di 86 anni Domenico Mazza, storico fiorista di Como, titolare per anni del chiosco liberty di piazza Vittoria e del nezozio Il Seme, poco distante, sotto i portici di via Milano.
Si è spento nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 marzo 2019.
In tanti lo ricordano proprio per la sua attività a due passi da Porta Torre, davanti al suo chiosco (storico anch'esso con tanto di certificazione di Regione Lombardia, poi demolito a gennaio 2018) a colorare con i suoi fiori l'ingresso alla città murata.
Domenica 17 marzo alle 18.45, dopo la Messa delle 18, sarà recitato il Rosario nella Chiesa di San Bartolomeo a Como. I funerali lunedì 18 marzo alle 15.

Foto- Domenico Mazza, storico fiorista di Como

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Le origini del negozio

La ditta “Il Seme” nasce sul finire dell’Ottocento, quando Giovanni Musa lascia il suo paesino di Anzola in provincia di Parma, e giunge a Como, dove avvia il commercio di sementi su una bancarella lungo le mura cittadine di Piazza Vittoria. Inizialmente tale attività viene svolta solo stagionalmente, da febbraio a maggio, per integrare la modesta economia familiare che si regge sull’agricoltura di sussistenza. Col passare degli anni il piccolo esercizio commerciale diventa sempre più redditizio, poiché da lì partono tutte le carrozze che raggiungono i paesi limitrofi a Como e diventa permanente con l’allestimento, poco prima della grande guerra, di un chioschetto in stile Liberty. 

Il vecchio Musa si serve all’ingrosso al Verziere di Milano ed è lì che entra in contatto con la famiglia Mazza, originaria anch’essa della medesima zona appenninica e che commercia nel settore delle sementi dal 1700, girando le corti lombarde per portare quei granelli da cui germogliavano, con le nuove primavere, gli ortaggi che avrebbero soddisfatto l’antica fame dei poveri.

L'ingresso della famiglia Mazza

Nel 1937, Giuditta, figlia di Musa Giovanni, si sposa con Gerardo Mazza; i due decidono di aprire un negozio sotto i portici di via Milano a Como, mentre il chiosco continua ad essere gestito dal fratello di lei, Giacomo.
Il negozio viene aperto nel “burg drizz”, al centro dei “purteghitt”, perché nella Settimana Santa vi affluiva dai paesi una moltitudine di gente che, dopo aver implorato l’aiuto del Crocifisso nella vicina basilica della SS. Annunciata per il futuro raccolto, si riforniva di sementi.

Nel 1946 Gerardo e Giuditta Mazza hanno ormai ben avviato da una decina d’anni il loro negozio, espongono i loro prodotti al mercato di Appiano Gentile e possono vantare una vasta e affezionata clientela, parte della quale giunge addirittura da Varese, da Lecco, dall’Alto Lago e dalla Brianza.

L'arrivo di Domenico Mazza

Proprio il costante aumento delle vendite spinge i proprietari a chiamare come collaboratore il nipote di Gerardo, Domenico Mazza ,i cui genitori hanno un negozio di sementi nel centro di Monza. Il ragazzo ha solo 14 anni ed è profondamente motivato, deciso a lasciarsi alle spalle la terribile esperienza dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e a contribuire nel suo piccolo alla ricostruzione post-bellica, si dedica quindi completamente all’attività, intrattiene relazioni commerciali e di amicizia con fornitori del Veneto, del Piemonte, della Toscana e avvia i primi contatti con ditte olandesi produttrici dei rinomati bulbi.

Nel 1963 Domenico sposa Esterina Meschi, la quale inizia così la sua collaborazione nella ditta. Nel 1971 gli zii Gerardo e Giuditta si ritirano in pensione e cedono la completa gestione del negozio e del mercato di Appiano Gentile al nipote e a sua moglie. Dopo qualche anno, nel 1979, anche il chiosco di Piazza Vittoria viene ceduto da Giacomo Musa, fratello della zia Giuditta, al nipote Domenico, garantendo in questo modo la continuità familiare dell’attività.

Nel 1998 subentrano nella ditta “Il Seme” i figli Rita e Angelo, ma i genitori continuano ad essere presenti con la loro settantennale esperienza lavorativa. 

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